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Con la presente nota si cerca fare un po' di chiarezza sulle conseguenze per i soggetti che dal primo gennaio 2014 non si sono ancora dotati di posta elettronica certificata.
Cosa accade per le ditte che nel 2014 non hanno la PEC
Seppur non ci sia alcun comunicato ufficiale da parte del Ministero la locale Camera di Commercio è comunque stata in grado di delineare con sufficiente precisione lo scenario futuro.
Secondo quanto riferito le ditte individuali e le società iscritte alla C.C.I.A. che non hanno comunicato un indirizzo PEC subiranno la sospensione di eventuali pratiche inviate al Registro Imprese per un periodo di 3 mesi (in caso di società) o di 45 giorni (in caso di impresa individuale). Trascorsi tale termini la pratica verrà rifiutata. Dopo il rifiuto della domanda il Registro imprese deve attivare la procedura di iscrizione d’ufficio degli atti o dei fatti che sono stati comunicati e ciò comporta:
invito all'impresa, tramite lettera cartacea, di comunicare la Pec e la domanda rifiutata, solitamente entro un breve periodo che deve essere ancora stabilito e che non sarà comunque superiore a 30 giorni;
se l'impresa non risponde al sollecito scritto della Camera di Commercio, quest'ultima provvederà all'iscrizione d'ufficio dell'atto o del fatto;
la C.C.I.A.A. provvederà ad irrogare una sanzione per omessa domanda di iscrizione il cui importo varia a seconda del soggetto coinvolto e della pratica non inviata. A mero titolo esemplificativo la sanzione amministrativa a carico di ditte individuali, che quindi non comprende eventuali altre somme di carattere tributario che possono essere incluse nella pratica omessa, varia ad un minimo di 10,00 Euro ad un massimo di 516,00 Euro.
Vista la struttura dei sistemi di verifica dell'apparato camerale è molto raro che un soggetto incappi in una sanzione, ma nonostante ciò si invitano le ditte interessate a provvedere a regolarizzare la propria posizione presentandosi presso i nostri uffici.